Recensione a M. Cacciari, La mente inquieta. Saggio sull'Umanesimo
Main Author: | Gisondi |
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Format: | info publication-other |
Terbitan: |
, 2019
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Online Access: |
https://zenodo.org/record/3462479 |
Daftar Isi:
- L’ultimo lavoro di Massimo Cacciari, La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo, vuol essere un tentativo di ripensare il contenuto filosofico dell’Umanesimo. Lontano dal diluire o dal ricondurre, come spesso ha fatto una certa filosofia contemporanea, l’esperienza culturale del Quattrocento italiano all’esclusivo ambito artistico-letterario, da un lato, e alla pratica erudita e filologica degli studia humanitatis, dall’altro, l’autore riconosce, invece, all’Umanesimo la sua piena identità e dignità filosofica. E lo fa esplicitando, sin dalle prime pagine, il debito nei confronti della lezione di Eugenio Garin, di quell’idea di Umanesimo civile compreso come «età di crisi [...], in cui il pensiero si fa cosciente della fine di un Ordine e del compito di definirne un altro, drammaticamente oscillante tra memoria e oscuri presagi, crudo scetticismo e audaci idee di riforma» (Introduzione). Proprio il riconoscimento dell’Umanesimo quale momento disarmonico, disincantato, tragico e conflittuale, di rottura delle cattedrali metafisiche scolastiche, rappresenta uno dei maggiori risultati della ricerca e della prospettiva gariniana, a partire dalla quale questo saggio prende le mosse.